Teatro Verdi, Mariano Rigillo chiude la Stagione di Prosa con Ezra in gabbia
Giovedì 17 aprile il grande poeta americano, dietro le sbarre della prigione di Metato, a Pisa, torna per chiedere al pubblico il processo che non ha mai avuto
Biglietti in vendita a metà prezzo per una speciale promozione di fine Stagione
Giovedì 17 aprile (ore 21) il Teatro Verdi abbassa il sipario sulla Stagione di Prosa 24/25 (organizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo) con l’ultimo titolo in cartellone: Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound, scritto e diretto da Leonardo Petrillo e interpretato da Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Per concludere una strepitosa Stagione che ha battuto ogni record in termini di abbonamenti e presenze, e in considerazione del fatto che lo spettacolo è ambientato a Pisa dove Pound fu costretto in prigionia nell’estate del 1945, la Fondazione Teatro di Pisa lancia una speciale promozione per il pubblico offrendo la possibilità di acquistare a metà prezzo (tra i 15 e i 10 euro) i biglietti di palchi e platea (il loggione è escluso dalla promozione).
I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro Verdi, al servizio telefonico 050 941188 e su www.vivaticket.it.
Al centro del palcoscenico una gabbia. Quella dove fu rinchiuso il 60enne Ezra Pound, nel campo di prigionia dell’esercito americano di Metàto, a Pisa (Disciplinary Training Center of the Mediterranean Theater of Operations).
Pound rimase per 25 giorni, nell’estate del 1945, giorno e notte, in una gabbia di rete metallica, un tetto di lamiera e il pavimento in cemento, esposta alle intemperie e illuminata costantemente durante la notte.
Con quella gabbia iniziarono 12 anni e 11 mesi di reclusione in manicomio criminale ai quali il governo americano costrinse quello che è stato non solo il poeta più influente del ventesimo secolo, ma un maestro di pensiero, un ecologista, che ha proposto una sorta di bioeconomia, per un progresso rispettoso dei ritmi vitali e biologici, e un economista che ha criticato la nozione quantitativa, anticipando il pensiero d’una decrescita felice.
Fu liberato nel 1958. Da allora il silenzio ha accompagnato i suoi ultimi anni di vita. Ora dopo 60 anni è “tornato”, per chiedere agli spettatori di giudicarlo, per avere quel processo che non ha avuto. È finito il tempus tacendi.
Lo spettacolo – scritto e diretto da Leonardo Petrillo con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini – è liberamente tratto dagli scritti e dalle dichiarazioni del poeta. Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Lia Francesca Morandini, le luci di Enrico Berardi e le musiche di Carlo Covelli. Una produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.
Teatro Verdi, Mariano Rigillo chiude la Stagione di Prosa con Ezra in gabbia
Giovedì 17 aprile il grande poeta americano, dietro le sbarre della prigione di Metato, a Pisa, torna per chiedere al pubblico il processo che non ha mai avuto
Biglietti in vendita a metà prezzo per una speciale promozione di fine Stagione
Giovedì 17 aprile (ore 21) il Teatro Verdi abbassa il sipario sulla Stagione di Prosa 24/25 (organizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo) con l’ultimo titolo in cartellone: Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound, scritto e diretto da Leonardo Petrillo e interpretato da Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Per concludere una strepitosa Stagione che ha battuto ogni record in termini di abbonamenti e presenze, e in considerazione del fatto che lo spettacolo è ambientato a Pisa dove Pound fu costretto in prigionia nell’estate del 1945, la Fondazione Teatro di Pisa lancia una speciale promozione per il pubblico offrendo la possibilità di acquistare a metà prezzo (tra i 15 e i 10 euro) i biglietti di palchi e platea (il loggione è escluso dalla promozione).
I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro Verdi, al servizio telefonico 050 941188 e su www.vivaticket.it.
Al centro del palcoscenico una gabbia. Quella dove fu rinchiuso il 60enne Ezra Pound, nel campo di prigionia dell’esercito americano di Metàto, a Pisa (Disciplinary Training Center of the Mediterranean Theater of Operations).Pound rimase per 25 giorni, nell’estate del 1945, giorno e notte, in una gabbia di rete metallica, un tetto di lamiera e il pavimento in cemento, esposta alle intemperie e illuminata costantemente durante la notte.
Con quella gabbia iniziarono 12 anni e 11 mesi di reclusione in manicomio criminale ai quali il governo americano costrinse quello che è stato non solo il poeta più influente del ventesimo secolo, ma un maestro di pensiero, un ecologista, che ha proposto una sorta di bioeconomia, per un progresso rispettoso dei ritmi vitali e biologici, e un economista che ha criticato la nozione quantitativa, anticipando il pensiero d’una decrescita felice.
Fu liberato nel 1958. Da allora il silenzio ha accompagnato i suoi ultimi anni di vita. Ora dopo 60 anni è “tornato”, per chiedere agli spettatori di giudicarlo, per avere quel processo che non ha avuto. È finito il tempus tacendi.
Lo spettacolo – scritto e diretto da Leonardo Petrillo con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini – è liberamente tratto dagli scritti e dalle dichiarazioni del poeta. Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Lia Francesca Morandini, le luci di Enrico Berardi e le musiche di Carlo Covelli. Una produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.